Fiom Bergamo. L’odg bocciato sulla repressione a Brescia
Comunicato de sindacatoaltracosa - Bergamo
Al direttivo provinciale della Fiom di Bergamo abbiamo presentato un ODG di solidarietà alle lotte dei migranti di Brescia e di ferma condanna alle cariche della polizia.
Abbiamo invitato nei nostri interventi la stessa presidenza del direttivo a presentare un ODG su questo tema e in particolare abbiamo chiesto al responsabile migranti della Fiom di scrivere lui stesso un ODG che avremmo condiviso. Dopo averci risposto che non erano interessati, abbiamo scoperto al momento della presentazione che era stato fatto un ODG contrapposto al nostro, senza nemmeno aver provato a chiederci se fosse possibile modificare il nostro per poterlo condividere.
Altrettanto è stato fatto sull’ODG su expo, con la stessa delirante negazione di una qualsiasi proposta di mediazione. Nemmeno per finta!
Aldilà di ogni altra considerazione, se la Fiom pensa di usare gli stessi metodi che usa con noi al suo interno, nella costruzione della coalizione sociale, con la stessa arrogante negazione di ogni forma di dialogo, è perlomeno impensabile credere che possa costruire qualsiasi cosa.
Segue l’ODG presentato da noi e votato da 22 compagne e compagni. 38 hanno votato invece il documento contrapposto.
Brescia è da tre giorni in mano alla questura. Solidarietà alle lotte dei migranti.
Vergognoso il comportamento degli ultimi 3 giorni a Brescia da parte della questura, con cariche violente e immotivate, fermi e gestione autoritaria e repressiva della piazza.
Il direttivo provinciale della Fiom di Bergamo condanna tale comportamento delle forze delle ordine, dà piena solidarietà ai manifestanti feriti e ai 2 migranti fermati, sostiene le ragioni delle manifestazioni e dei presidi di questi giorni (cioè la richiesta di regolarizzazione di migranti che aspettano da anni il permesso di soggiorno) e, fermo restando l’impegno verso la manifestazione della Fiom, invita chi non avesse modo di andare a Roma, a partecipare alla manifestazione a Brescia indetta sempre per sabato 28 marzo per sostenere le lotte dei migranti e contestare il comportamento violento della polizia.
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