Roma, Marino e la sua giunta alle prese con l’uso di armi di “distrazione” di massa

Denigrare il personale per recuperare consenso

di Armando Morgia (RSU CGIL RomaCapitale) e di Francesca Paoloni (Direttivo regionale FP CGIL)

Continua anche in queste settimane da parte del sindaco Marino, dell’assessore al personale Nieri e dell’assessore alla legalità Alfonso Sabella un attacco indifferenziato ai dipendenti del Comune di Roma attraverso dichiarazioni e prese di posizioni che hanno il solo fine di distrarre dalla fragilità di questa giunta alle prese con l’approvazione di un bilancio di tagli, svendite e privatizzazioni e indebolita dagli scandali legati a Mafia Capitale.

Una settimana all’insegna della denigrazione di questa Giunta verso il proprio personale non poteva finire che con la peggiore delle amenità del sindaco Marino che dichiara oggi a Radio Radio che i dipendenti del Comune di Roma “mandano il certificato per andare alla recita scolastica del figlio”, accusando così il personale del Comune di Roma di rubare lo stipendio dalle tasche dei propri concittadini.

Una litania infinita che da anni governi nazionali e cittadini, da Brunetta a Marino, continuano a recitare. Prima di lui l’assessore Nieri che, alla prese con le inchieste giornalistiche sulla gestione del patrimonio, cerca consenso altrove aprendo una campagna giornalistica contro i lavoratori che vengono definiti dalla stampa i malati immaginari di Roma.

La prima notizia è che la notizia non esiste: il protocollo di intesa con l’INPS è solo l’annuncio di una volontà; la seconda notizia è che il datore di lavoro ha intenzione di verificare se esistono certificazioni false di malattia: anche questa non è una notizia perché rientra tra le normali prerogative del datore di lavoro, ma declamarlo aiuta a cercare consensi e a gettare l’ombra del dubbio sull’integrità morale del proprio personale.

Al tempo stesso preme ricordare che l’età media dei dipendenti del Comune di Roma oggi è superiore ai 50 anni e continua a crescere anche grazie al blocco del turn over che i vari governi persistono a confermare. Un’amministrazione attenta al personale poteva cogliere questa opportunità di studio statistico anche per avviare l’analisi dell’incidenza delle diverse cause morbose sulle assenze del personale volta anche a individuare quelle che possono essere correlate a fattori riconducibili ai luoghi di lavoro e impegnarsi, quindi, ad agire, eventualmente, su quei fattori che potrebbero essere modificabili da parte del datore di lavoro e che possono essere determinanti rispetto alla preservazione della salute del lavoratore. Ma questo non avrebbe creato alcun consenso nei confronti di una giunta alla ricerca di facili plebisciti, ben lungi dal venire. Il consenso viene, invece, certamente creato dalle campagne denigratorie, allusive a situazioni di illegalità.

Non è da meno l’assessore Sabella che accusa i dipendenti di essere scarsamente preparati, senza invece, più coerentemente con le sue dichiarazioni, accusare il suo Sindaco di non avere intrapreso, da quando insediato, nessun processo di formazione nei confronti del personale.

Ma noi siamo qui a sfidarlo, anche se poco fiduciosi, e a verificare alla fine dell’approvazione di bilancio quale saranno gli stanziamenti per finanziare corsi di aggiornamento per i 24000 dipendenti.

Allo stesso tempo è altrettanto vergognoso che un magistrato, tanto noto per la sua attività antimafia, alluda al fatto che la scarsa competenza sia dovuta a procedimenti concorsuali non corretti e che si permetta di produrre accuse generiche invece di denunce circostanziate, ma anche questo è un modo ignobile di cercare consenso.

Senza dimenticare che lo stesso assessore nella sua carriera non ha sempre brillato se si rammenta quanto accaduto nel carcere di Bolzaneto durante il G8 di Genova, quando, mentre era coordinatore dell’organizzazione e del controllo su tutte le attività dell’amministrazione penitenziaria, definì invece “esemplare” il comportamento degli agenti della polizia penitenziaria, mentre si compivano torture nei confronti dei manifestanti, incapace lui di ogni azione di prevenzione e repressione di tali comportamenti

Tutto dimostra la cecità di questa Giunta che, alla ricerca del consenso e alle prese con i propri problemi, denigra il personale che ogni giorno e tra mille difficoltà e ostacoli lavora per assicurare l’erogazione dei servizi ai cittadini, danneggiando in tal modo non solo il proprio personale, ma tutta la città.

È necessario rivendicare il nostro ruolo e la valorizzare del personale per garantire servizi efficienti alla città di Roma e ricreare un rapporto di fiducia tra i cittadini e i dipendenti capitolini.

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