Sui fatti di Bagnoli
Riteniamo estremamente sbagliato, in un clima di pesante e crescente disagio sociale e di negazione dei più elementari diritti, in particolare in città e nella nostra regione, accreditare tesi di oscuri complotti ed azioni preordinate nel contesto di una giusta e partecipata mobilitazione a difesa del territorio, dei servizi, del lavoro contro le misure deregolatorie in chiave speculativa e di saccheggio dei beni pubblici introdotte dallo “Sblocca-Italia”.
Attorno a questi temi ed all’ opposizione alle politiche di austerità dell’ Europa dei padroni e del governo Renzi, che scaricano la crisi sui lavoratori e cittadini più deboli, si è coagulato un ampio fronte di forze sociali, associazioni, movimenti, lavoratori, precari, e studenti che può rimettere al centro dell’agenda politica e sindacale il destino di Napoli e del Mezzogiorno che paga maggiormente il costo della crisi, come dimostra anche la legge di stabilità 2015 presentata da questo governo.
Lo sciopero prossimo del 14, che vive di questi contenuti, deve saper attraversare quello metalmeccanico previsto, ad oggi, per il 21 e a quello appena proclamato dalla Cgil per il 5 dicembre prossimo sul piano dell’ unità di intenti, respingendo con la determinazione e la giustezza di quelle istanze ogni sorta di criminalizzazione.
Il Sindacato è un’altra cosa di
Napoli e della Campania.
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