Facchini: quando è il sindacato a caricare…

Lo scorso martedì ai cancelli della Sda di Roma c’è stata una vera e propria aggressione squadrista  al picchetto dei facchini organizzati dal Si Cobas. Lavoratori di aziende in appalto, che scioperavano in solidarietà con i loro colleghi di Bologna in lotta anch’essi contro i licenziamenti, sono stati aggrediti da altri lavoratori che con caschi in testa e armati di spranghe si sono gettati contro il picchetto con l’obbiettivo di rompere il blocco delle merci e entrare al lavoro. Non sarebbe stata la prima volta che lavoratori devono difendersi da squadracce e polizia. È tuttavia la prima volta che a dar manforte alle cariche ci sia un altro sindacato. I vertici dei sindacati di categoria trasporti di Cgil Cisl Uil Roma con una nota diramata oggi 21 maggio  non solo giustificano l’aggressione fascista dettata da quella che hanno definito “un’esasperante situazione” ma dichiarano candidamente che loro iscritti hanno partecipato all’aggressione. Un fatto di una gravità inaudita che non può essere in alcun modo tollerato o peggio taciuto. Ci sono due ordini di problemi. Il primo riguarda gli iscritti che hanno partecipato all’azione. Chi aggredisce lavoratori in lotta è un fascista e va estromesso dal sindacato. L’altra questione riguarda i vertici sindacali. Per la Cgil giustificare  e difendere la violenza contro altri lavoratori in lotta è un reato contro i valori costituenti di un sindacato che ha nel suo statuto il vincolo alla solidarietà, che ha o dovrebbe avere  come obbiettivo generale l’interesse di classe. Un dirigente sindacale che legittima la lotta tra lavoratori parteggia in fondo sempre per i padroni e i loro lacchè. Un episodio questo che testimonia l’imbarbarimento in cui è precipitato il sindacalismo complice che ha accettato l’interesse particolare, corporativo e aziendalista contro l’interesse generale dei lavoratori. Per queste ragioni abbiamo chiesto alla presidenza del direttivo nazionale Cgil di esprimersi con urgenza. Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai lavoratori malmenati, alle loro lotte, al loro sindacato Si Cobas. Noi siamo un’altra cosa.

Sergio Bellavita portavoce area Opposizione Cgil

 

 

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