Poste. Questo sciopero sia solo l’inizio

Volantino Emilia Romagna

Il 27 giugno c’è stato lo sciopero regionale dei lavoratori e delle lavoratrici delle Poste in Emilia Romagna. Scarica il volantino distribuito alla manifestazione.

Pubblichiamo di seguito anche la presa posizione sullo stesso tema del coordinamento nazionale. Clicca qui per la versione in PDF.

 

Come siamo arrivati a questo sfascio! Come provare a uscirne

PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DI POSTE ITALIANE
La scelta di privatizzare Poste è stata una scelta scellerata, Poste deve rimanere un servizio pubblico universale, sociale e accessibile a tutti i cittadini a parità di condizioni!
Chi nei sindacati si illudeva che la con la privatizzazione di Poste, venisse garantito il  controllo pubblico, era incompetente o in malafede. Ora migliaia di lavoratori o pensionati, piccoli risparmiatori, dovrebbero decidere se è meglio avere dividendi delle azioni adeguati oppure rinunciare ad un servizio pubblico!  Scelta criminale, che la maggioranza dei sottoscrittori delle azioni non aveva valutato, tanto più se gli azionisti sono dipendenti di Poste è potrebbe essere in gioco il proprio posto di lavoro.
PER IL RITIRO DELLE FIRME DAGLI ACCORDI DEL 25 SETTEMBRE 2015 E 24 FEBBRAIO 2016
Questi accordi sottoscritti, non sono solo inapplicati, sono sbagliati sia per i cittadini italiani sia per i dipendenti postali!
Con questi accordi si è accettato, sia la decisione dell’AGCOM (recapito a giorni alterni regolato per 5200 comuni) sia l’estensioni del recapito alternato non regolato per la maggior parte del territorio nazionale. Una scelta discriminatoria nei confronti delle zone più deboli del paese, una scelta che discrimina anche i lavoratori rendendoli diseguali a parità di prestazione!
PER UN CONTRATTO CHE MIGLIORI LE CONDIZIONI ECONOMICHE E NON AUMENTI LE DISCRIMINAZIONI.
In questi anni i lavoratori postali hanno visto aumentare i loro carichi di lavoro, le sanzioni disciplinari, le disparità tra colleghi, senza nessun aumento del loro stipendio!
Nessuno scatto d’anzianità, la liquidazione bloccata dal 1997, hanno impoverito la categoria più di altri contratti. Non deve essere neppure preso in considerazione un rinnovo del contratto che peggiori le condizioni normative e salariali dei dipendenti, se le proposte di Poste sono inaccettabili, devono essere rifiutate e i lavoratori informati devono poter decidere se approvarle o respingerle con la lotta

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