Comitato centrale Fiom. I documenti
Di seguito i due documenti presentati ieri dalle compagne e dai compagni del sindacatoaltracosa al comitato centrale Fiom, in contrapposizione a quelli di maggioranza, rispettivamente sulla Conferenza di organizzazione e sul Ccnl dei metalmeccanici. A breve, il link con i testi dei documenti di maggioranza
Conferenza di organizzazione
Il comitato centrale della Fiom esprime un giudizio nettamente negativo sui contenuti e le modalità proposte dalla segreteria confederale nella bozza per la Conferenza di Organizzazione.
Una Conferenza che se approverà quei contenuti si arrogherà il potere di modificare illegittimamente lo statuto della Cgil violandone le regole attualmente in vigore e, cosa più grave, negando agli iscritti il diritto di esprimersi su materie che hanno natura espressamente congressuale.
Al di là dei buoni propositi, il testo presentato rappresenta l’ennesimo tentativo di dare una stretta accentratrice ed autoritaria alla vita democratica interna dell’organizzazione e prova a riversare un potere quasi incondizionato alla Confederazione ad ogni livello, espropriando e limitando la titolarità di delegati e categorie anche su materie di natura contrattuale.
Tali scelte sono in piena continuità al modello sindacale imposto attraverso il Testo Unico sulla rappresentanza e si inseriscono in una pratica che non si limita soltanto alla rinuncia di un qualsiasi contrasto vero al jobs act, ma ne accetta la piena acquisizione proprio come testimoniano il rinnovo del CCNL dei bancari e del commercio.
Se a questo si aggiunge la cristallizzazione e la teorizzazione definitiva del ruolo degli enti bilaterali quali parte integrante delle materie contrattuali e, tacitamente, come strumento sempre più rilevante di entrate economiche, ben si evidenzia il pericolo di degenerazione verso un sindacato non più dei lavoratori ma dei servizi.
Il comitato centrale della Fiom chiede lo stralcio di quel documento e rivendica la necessità di realizzare al più presto una discussione che favorisca il più ampio coinvolgimento degli iscritti e delle categorie a tutti i livelli. Tale discussione deve darsi lo scopo imprescindibile di determinare dentro la Conferenza di Organizzazione della CGIL una contestualizzazione delle proposte e delle iniziative da mettere in campo, al fine di contrastare realmente le politiche messe in atto dal Governo Renzi.
Contratto nazionale
La contrattazione in Italia è irrimediabilmente segnata da un quadro di totale deregolamentazione e frammentazione dei diritti e di balcanizzazione delle pratiche contrattuali stesse. Le scelte prodotte su questi temi hanno dimostrato tutti i limiti di un modello basato sulla sostituzione del contratto nazionale con una contrattazione di secondo livello che nella maggior parte dei casi ha avvallato implicitamente un impianto derogatorio e restitutivo anche in piena attuazione del CCNL separato del 2009.
Pertanto, il Comitato centrale della Fiom-Cgil sottolinea nuovamente la propria indisponibilità ad accettare qualsiasi forma di derogabilità del CCNL in ogni sua parte, di qualsiasi limitazione e/o riduzione del pagamento dei primi tre giorni di malattia, di gestione unilaterale da parte aziendale nonché di aumento degli orari di lavoro in qualsiasi forma.
Il comitato centrale della Fiom ritiene che la piattaforma per il rinnovo del CCNL, fermo restando la definizione di regole certe, certificate e trasparenti di validazione in entrata ed in uscita, sia possibile solo attraverso la partecipazione diretta dei lavoratori e, debba avere al suo interno due punti qualificanti:
Un aumento salariale congruo e consistente, basato sull’unico criterio del soddisfacimento dei bisogni dei lavoratori e del recupero effettivo e reale del potere d’acquisto delle retribuzioni, a fronte dei profitti aziendali che nonostante la crisi continuano a crescere.
La non applicazione del jobs act in ogni suo aspetto dal demansionamento, alla videosorveglianza, dalla gestione degli appalti ai licenziamenti collettivi. Per quanto riguarda i licenziamenti individuali l’obbiettivo deve essere il ripristino della reintegra così come previsto dall’art.18 dello statuto prima della controriforma Fornero
Il comitato centrale, ribadendo la propria volontà di ridurre gli orari di lavoro a parità di salario, esplicita inoltre la propria indisponibilità a discutere di qualsiasi estensione dei turni e/o di aumento della flessibilità. Così come la propria indisponibilità ad accettare qualsiasi forma di sanità integrativa in quanto potenziale causa dell’ulteriore smantellamento della sanità pubblica oltre che causa di limitazione delle richieste salariali dirette.
Il comitato centrale della Fiom ribadisce infine la propria indisponibilità ad accettare qualsiasi forma di esigibilità degli accordi così come previsto dall’intesa interconfederale del 10 gennaio 2014.
Su tali temi il Comitato Centrale della Fiom invita tutte le strutture a coinvolgere i delegati e le delegate, lavoratrici e lavoratori, in una prima ampia discussione.

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