I nostri documenti agli atti del direttivo del 18 febbraio
Documento sula fase politica e sull’andamento del direttivo
Il governo Renzi ha liquidato lo statuto dei diritti lavoratori istituendo con il suo jobs act il regime della piena ricattabilità del lavoro. I primi due decreti attuativi sono un atto violento contro gli uomini e le donne che lavorano e contro il presente e il futuro di intere generazioni. L’assenza di una risposta sindacale all’altezza dello scontro consente al governo di operare senza opposizione sociale. È stato un grave errore non dare continuità allo sciopero generale del 12 dicembre, non raccogliere quella domanda e quella disponibilità di massa che ha riempito le piazze ed animato l’autunno. La distanza tra la discussione fumosa e inconcludente del direttivo nazionale Cgil e il paese reale è abissale .
Per queste ragioni l’attuale gruppo dirigente non è adeguato ed è pertanto necessario l’avvio di una fase straordinaria nella vita dell’organizzazione per la ridefinizione di una linea e di una pratica contrattuale all’altezza dello scenario inedito e drammatico con cui ci misuriamo.
L’esito dello scontro che si è aperto nell’Europa con il voto anti Troika del popolo greco assume un valore generale. La Cgil è chiamata a costruire il massimo di mobilitazione in solidarietà e sostegno al popolo greco, a partire dalla necessaria ripresa delle lotte contro le politiche d’austerità nel nostro paese sostenute dal governo Renzi.
Documento sull’EXPO
Contro Expo 2015 e dalla parte dei lavoratori della Scala di Milano.
Non facciamo di Milano la capitale del malaffare.
Quello che si sta costruendo intorno alla prossima edizione di Expo 2015 a Milano è lo specchio fedele di un paese che sacrifica diritti e bisogni sociali sull’altare dei profitti, di una speculazione che è devastazione e saccheggio del territorio, dell’ambiente e del lavoro umano. Il malaffare sembra il tratto comune di questa kermesse. Il malaffare della corruzione sui cantieri, sulle costruzioni. Il malaffare di un ceto politico screditato e screditante che utilizzerà Milano come vetrina per la propria immagine. Il malaffare di chi si presenterà come promotore di modelli sostenibili mentre è complice dello sfruttamento del lavoro gratuito reso possibile da un accordo sindacale sottoscritto da Cgil Cisl Uil.
Il direttivo nazionale ritiene che la Cgil di Milano debba ritirare la firma da tale intesa in quanto lesiva della Costituzione, dei contratti nazionali di lavoro e dei valori fondanti dell’organizzazione e garantire a tutti i/le giovani che si apprestano a lavorare all’Expo 2015 la tutela necessaria a riconoscere loro diritti e salario. Ciò deve essere parte di una campagna più generale contro la precarietà, contro i provvedimenti del Jobs Act.
Il direttivo nazionale della Cgil è al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici del Teatro della Scala di Milano che hanno con forza ribadito il valore assoluto, inalienabile della festa del primo maggio ed è impegnata a garantire il diritto effettivo degli stessi a poter godere di questa festività.
Senza alcun indugio e dubbio esprime solidarietà agli iscritti ed alle iscritte all’organizzazione che lavorano alla Scala colpiti/e da una campagna diffamatoria e vergognosa che ha come unico obbiettivo colpire il diritto di sciopero e imporre un regime di pieno sfruttamento del lavoro umano, H24.
