FERMIAMO IL GOVERNO RENZI!
FERMIAMO IL GOVERNO RENZI!
Il governo Renzi va all’attacco di tutto e di tutti: i diritti sembrano un peso, il debito pubblico frantuma tutti i record, l’unica (non)scelta è l’austerità recessiva della troika e della Merkel.
La cattiva scuola mette insieme tutte le peggiori proposte degli ultimi anni che puntano alla scuola-azienda e ai dirigenti-manager, ai tagli e non ad una vera riorganizzazione della scuola, a migliaia di stabilizzazioni solo promesse che non arriveranno mai.
Le riforme istituzionali annunciano semplificazioni ed efficienza, ma in realtà accentrano il potere e non danno libertà di scelta ai cittadini, neanche col voto.
Il decreto “Sblocca Italia” elimina tutti i vincoli paesaggistici e di difesa dell’ambiente e ci darà solo immense colate di cemento e nuovo inquinamento.
Ma è sul mondo del lavoro che il governo dà il meglio di sé, fa saltare tutte le regole, annulla tutte le garanzie.
Mentre Renzi conferma il blocco dei contratti nazionali del pubblico impiego, a livello locale Marino licenzia i lavoratori del Teatro dell’Opera per riassumerli come precari, vuole vendere le aziende partecipate di Roma Capitale che hanno i bilanci in attivo e mette ostacoli alla contrattazione di secondo livello dei dipendenti comunali.
Il JOBS ACT smantella le ultime barriere che impediscono ai padroni di fare quello che vogliono dei lavoratori.
Lo Statuto toglie i lavoratori dal ricatto: non puoi sorvegliarmi a distanza (art. 4), non puoi demansionarmi (art. 13), non puoi licenziarmi senza giusta causa (art.18). Questo governo di larghe intese, sostenuto anche da forze di centro-sinistra ma che attua politiche di destra mai permesse in passato dalle lotte sociali, con la delega in bianco ottenuta a forza al Senato (è soltanto la terza volta in 50 anni che un governo pone la fiducia su una legge delega) distruggerà posti di lavoro invece che crearli e renderà precari anche quei pochi posti di lavoro rimasti stabili dopo 20 anni di leggi che permettono la precarietà.
Le fabbriche chiudono; gli ammortizzatori sociali diminuiscono; i padroni trasferiscono all’estero produzione, macchinari e strutture dirigenziali; Renzi fa il suo giro di propaganda e sceglie solo le fabbriche che ancora producono; ma non si vede uno straccio di proposta di politica industriale e di rilancio della produzione.
CI VUOLE LO SCIOPERO GENERALE!
La manifestazione del 25 ottobre deve essere il punto di partenza di un percorso che porti alla mobilitazione continua; che punti all’unificazione delle lotte degli studenti, dei sindacati antagonisti, dei precari che in questi giorni stanno animando lo scenario sociale italiano; che associ alla piattaforma rivendicativa un vero percorso di lotte riconoscibili e chiare, con forme adeguate a contrastare la “violenza” del governo Renzi con la determinazione della difesa dei diritti di lavoratori e cittadini.
Un’intera giornata di sciopero che coinvolga tutte le categorie e tutti i turni di lavoro, che permetta i tempi per le procedure di raffreddamento nei settori regolamentati, che dia a lavoratori, agli studenti, ai precari e ai pensionati la forza di sentire che non sono soli, che una proposta alternativa è possibile e che chi ha la forza di metterla in campo – la Cgil – lo sta facendo.
Torniamo in piazza per difendere ed estendere i diritti, perchè il sindacato conduce le sue battaglie a prescindere da chi è al governo o ai vertici di Confindustria, perchè il sindacato è un’altra cosa!
…quante volte ci rechiamo in uffici pubblici e troviamo persone “inadeguate” per i loro ruoli o scarsamente “motivate” nel lavorare, sono un dipendente di un’azienda della grande distribuzione e non temo la mancanza dell’ art.18, perchè ho la coscienza puita, ma mi dà fastidio vedere gente che ne approffitta solo perchè ha il posto “garantito”.